Siri fatica ancora a rispondere a domande basilari, il futuro dell’assistente vocale di Apple è sempre più incerto

Siri fatica ancora a rispondere a domande basilari, il futuro dell’assistente vocale di Apple è sempre più incerto

Siri fatica ancora a rispondere a domande basilari, il futuro dell’assistente vocale di Apple è sempre più incerto

Siri è sempre stato un assistente vocale con prestazioni altalenanti, ma negli ultimi tempi sembra essere peggiorato. Se in passato faticava a rispondere a domande complesse, oggi fatica persino a indicare il mese corrente. Nel frattempo, l’asticella delle aspettative per un moderno assistente vocale continua a salire, ma Apple non sembra riuscire a tenere il passo.

Mentre la concorrenza evolve rapidamente con l’AI generativa, Siri è rimasto indietro, in attesa di un aggiornamento che potrebbe arrivare con Apple Intelligence il prossimo anno. Tuttavia, la sensazione generale è che Apple abbia perso il controllo della situazione e che il futuro del suo assistente vocale sia più incerto che mai.

Quando Siri fu presentato con l’iPhone 4S nel 2011, sembrava una rivoluzione. Oggi, invece, viene percepito come una tecnologia superata, incapace di offrire un’esperienza utile e affidabile. L’integrazione con iOS e i dispositivi Apple resta il suo unico vero punto di forza, ma questo non è più sufficiente.

Negli ultimi anni, Apple ha promesso numerosi miglioramenti per Siri, senza però riuscire a mantenere le aspettative. Con l’avvento di modelli AI avanzati come ChatGPT Voice, Google Gemini e il futuro Alexa+, le lacune di Siri diventano sempre più evidenti.

Il problema non riguarda solo la qualità delle risposte, ma anche la rigidità dell’intero sistema. L’architettura di Siri sembra incompatibile con le esigenze di un’AI moderna, pertanto, continuare a costruire su di essa potrebbe rivelarsi inutile.

Per salvare ciò che resta del suo assistente vocale, Apple dovrebbe prendere decisioni drastiche. Una delle soluzioni più logiche sarebbe abbandonare il marchio Siri, mettere il progetto in modalità di mantenimento e rimuovere le funzioni meno affidabili.

In alternativa, Apple potrebbe trasformare Siri in un semplice “Controllo vocale”, senza alcuna pretesa di essere un assistente intelligente. In questo modo, gli utenti potrebbero scegliere di integrare direttamente in iOS AI avanzate di terze parti, come ChatGPT o Google Gemini.

Ma Apple è disposta a rinunciare a questo controllo? È difficile, considerando la sua storica chiusura verso le alternative. Tuttavia, se Siri continuerà a essere meno efficace, potrebbe essere costretta a farlo.

Oggi, chi cerca il miglior assistente vocale non considera più Siri. Questo è un problema serio per Apple, perché un giorno i consumatori potrebbero valutare gli smartphone non solo in base all’hardware e al sistema operativo, ma anche in base alla qualità dell’AI integrata.

L’ecosistema Apple resta un punto di forza, ma se gli utenti iniziano a percepire Siri come un ostacolo piuttosto che come un vantaggio, il rischio è che l’iPhone venga visto solo come “un’ottima fotocamera con un sistema operativo elegante e un chip potente, ma con un’AI scadente”.

Non sarebbe la prima volta che un’azienda sottovaluta un cambiamento tecnologico e finisce per pagarne il prezzo. Amazon ha fallito con il Fire Phone, ma l’era dell’AI potrebbe rendere l’iPhone meno desiderabile rispetto a un dispositivo Android con integrazione nativa di ChatGPT.

Apple ha meno di quattro mesi prima della WWDC 2025 per dimostrare che Siri ha ancora un futuro. Se non ci riuscirà, il dibattito su un iPhone con assistenti vocali alternativi diventerà sempre più acceso. E a quel punto, il controllo assoluto che Apple ha sempre esercitato sul suo ecosistema potrebbe iniziare a vacillare.